I popolarissimi farmaci anticolesterolo rischiano di ridurre la risposta immunitaria dei vaccini anti-influenza nella popolazione anziana. L’allarmante ipotesi viene avanzata da due studi pubblicati in contemporanea sulla rivista specializzata Usa “Journal of Infectious Disease”. Entrambi hanno osservato effetti ridotti dei vaccini tra gli ultra 65enni sotto statine. Solo negli Stati Uniti, questi farmaci vengono usati mediamente dal 48% degli americani dai 75 anni in su. Nella ricerca condotta in Georgia su 140.000 pazienti di un’assicurazione sanitaria, gli studiosi della Emory University hanno osservato negli anziani che prendevano i farmaci anti-colesterolo una protezione “inferiore” nei confronti di complicazioni respiratorie dell’influenza dopo aver fatto il vaccino, rispetto alla protezione ottenuta da chi non era sotto statine. “L’efficacia del vaccino è in qualche modo ridotta se una persona prende le statine – ha spiegato l’autore della indagine, Saad Omer – e i risultati emersi sembrano spiegare almeno parzialmente il motivo per cui il vaccino dell’influenza appare meno efficace negli anziani. Ci possono naturalmente essere altre ragioni, incluso il fatto che l’invecchiamento stesso riduce la forza della risposta immunitaria”. L’altra indagine del Children’s Hospital di Cincinnati ha esaminato dati relativi a 7.000 persone di più di 65 anni di eta’ vaccinate per 9 anni consecutivi: tra queste, chi prendeva le statine ha evidenziato una produzione inferiore di anticorpi all’influenza dopo essere stata immunizzata, rispetto alla popolazione vaccinata ma che non assumeva i farmaci. Gli esperti osservano che le informazioni emerse non provano un rapporto di causa ed effetto tra le statine e la più debole risposta al vaccino, ma sollecitano ricerche approfondite sul possibile legame.
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